Jim Morrison è uno dei rari personaggi-mito di cui più se ne spulcia la vita e più ne risplende la leggenda. Il Re Lucertola è stato e rimane trasgressivo, lirico, bello, perennemente giovane, e straordinariamente tutte queste cose insieme.
Poeta maledetto, evangelista acido, ha invitato il suo pubblico a passare attraverso le porte della percezione, a liberarsi dalla prigione del conformismo sociale e familiare e a cercare una coscienza nuova, più alta e consapevole.
Ha catturato le inquietudini e le minacce che aleggiavano nell'aria alla fine degli anni Sessanta come un gas lacrimogeno, e le ha iniettate nei suoi versi aspri e cupi, nella sua voce ammaliante e magnetica, nella musica ipnotica e penetrante dei Doors, nei rituali sciamanici dei loro concerti. Tormentato e alimentato dai demoni interiori e da una implacabile furia di scoperta e creazione, da un appetito vorace e onnivoro per tutte le esperienze sessuali, psichedeliche e spirituali, Jim Morrison ha trasformato la sua vita in un'opera d'arte dionisiaca ed estrema, dall'irresistibile fascino estetico. Una biografia definita "La vera faccia di Jim Morrison. Sorprendentemente avvincente" ("The Indipendent"), è un'occasione per vivere un lungo e intenso rapporto ravvicinato con l'angelo ribelle del rock e per compiere un viaggio emozionante negli ambienti più borderline di quegli anni. Per ogni fase della sua carriera emergono infatti elementi sconosciuti, dall'infanzia con l'ombra di abusi sessuali alle sue sperimentazioni fisiche e musicali. Fino a una ricostruzione definitiva, straziante e sorprendente degli ultimi giorni a Parigi, con documenti che tendono un filo inedito fra la sua morte e quella di altri due grandi della musica, Janis Joplin e Jimi Hendrix.