Tutti conoscono Michelle Hunziker per il senso dell'umorismo, l'autoironia, i lunghi capelli biondi e il sorriso sfolgorante. Eppure c'è stato un tempo in cui quel sorriso era la più luminosa delle maschere, indossato per nascondere le fragilità di una ragazza di poco più di vent'anni. Proprio nel momento più buio della sua esistenza avviene l'incontro destinato a cambiarla. Lei è una donna accogliente, materna, empatica, capace di intercettare negli altri le debolezze e le crepe di cui forse nemmeno sono consapevoli: proprio per questo, una formidabile manipolatrice.
La mela rossa con la quale seduce Michelle ha il sapore dolce della comprensione profonda, dell'ascolto privo di giudizio. "La tua famiglia siamo noi" le ripeteva in continuazione. "Non hai nessun altro. Tua madre non ti vuole bene: non ti cerca mai. Tuo marito non ti amava, altrimenti non ti avrebbe lasciato. Senza di noi sei sola, solissima." Dopo di che, la puniva abbandonandola, impedendole ogni tipo di contatto con lei e con gli altri membri della setta, "perché prima di tornare tra noi devi purificarti".
Con la speranza che condividere la sua esperienza possa aiutare chi ne sta vivendo una simile, Michelle racconta per la prima volta i quattro anni trascorsi in una setta: i ricatti, le privazioni, il controllo costante, la progressiva perdita dell'indipendenza, la paura di rimanervi invischiata per sempre e il terrore alla sola idea di venirne fuori.
Fino a quando ha trovato la forza di uscirne. Grazie all'amore.