Christian Fürchetegott Gellert pubblicò nel 1748 questo 'Vita della contessa svedese di von G', che è considerato il primo vero romanzo psicologico della letteratura tedesca, con cui un nascente illuminismo divulgava ideali borghesi di onestà e moderazione: l'autobiografia fittizia, con narrazioni alternate ad epistole, di una nobildonna decaduta che cerca di resistere e mantenersi onesta, di fronte alla persecuzione invadente di un aristocratico invaghitosi di lei, sullo sfondo di un affollato contesto di personaggi di carattere ed estrazione diversi, ad illustrare la nuova concezione del mondo sociale che veniva affermandosi.