Al tramonto, un uomo anziano si alza dalla panchina sotto la betulla dove è rimasto seduto tutto il giorno e lascia il cimitero in cui trascorre le sue giornate. È la parte più vecchia del camposanto, lo chiamano tutti solo «il campo» e non ci va quasi più nessuno: poco tempo fa c’era stata l’ultima sepoltura, ma lui si ricorda del funerale di tanti anni prima, quello di Gregorina Stavac, la fiorista dalle belle mani con la quale aveva scambiato solo poche parole ma a cui si sentiva profondamente unito e per questo quel pomeriggio di tarda estate al funerale aveva pianto. Gli pare di sentire i morti parlare: non coglie che qualche parola e si chiede cosa si dicano. Polemizzeranno sulla vita, ora che sono in grado di giudicarla sotto tutti i suoi aspetti, o ricorderanno, con nostalgia, il passato? Discuteranno della morte, di cosa voglia dire trapassare, o continueranno a lamentarsi come facevano da vivi, a parlare di sciocchezze, di inezie, dei loro malanni? Ventinove personaggi che popolano queste pagine e mettono in scena, ora e per sempre, il grande teatro della vita e della morte, formando un diorama insuperabile di sentimenti, vizi e passioni. Dalla penna di uno dei più raffinati autori contemporanei tedeschi la nuova Antologia di Spoon River.