Mosca, anni Trenta. Compito del commissario politico Nicolaj Salmanovic Rubasciov è scoprire gli avversari del regime, interrogarli, punirli. Ma il destino porta anche lui sul banco degli imputati, vittima dello stesso aberrante trattamento che fino a poco prima era lui a infliggere. Rubasciov inizialmente si difende, respinge le accuse, resiste alla tortura. Poi, infallibilmente, capitola. L'indottrinamento di un'ideologia politica vissuta con l'assolutismo di una fede granitica ha la meglio su ogni ragionevolezza, su ogni istinto di conservazione. E Rubasciov finisce con il condividere il punto di vista dei suoi inquisitori, e accetta la morte come l'ultimo servizio da rendere al partito. Ispirato al processo Bucharin del 1938, Buio a mezzogiorno mette in scena un feroce conflitto di anime, un dramma di coscienze tratteggiato con grande finezza psicologica; è la tragedia, storicamente realizzata, tra l'aspirazione all'utopia e le conseguenze dell'uso improprio del potere.