L’eredità letteraria di Rachel Carson si compone solo di quattro libri ma sono bastati a far guadagnare all’autrice una reputazione internazionale sia come naturalista sia come voce pubblica schierata a difesa del pianeta. Al tempo stesso, se l’umanità ha cominciato a riservare un’attenzione particolare al mondo vivente e al futuro della vita sulla Terra è proprio perché Carson ha illuminato per prima e con grande spirito visionario quelle che diversi anni dopo sarebbero state delle tematiche imprescindibili. Carson aveva progetti per almeno altri quattro lavori importanti, aveva raccolto idee per uno studio scientifico sull’evoluzione ed era affascinata dalle nuove scoperte sull’atmosfera e sul clima, un campo di ricerca allora emergente. Ma il tempo per lei finì nell’aprile del 1964. Una favola per il futuro, questa raccolta di materiali sconosciuti o poco noti – scritti giovanili, saggi apparsi su giornali e riviste specializzate, articoli e lettere – ci aiuta a colmare il divario tra i desideri di Carson e ciò che effettivamente riuscì a realizzare. I pezzi tratti dai suoi taccuini sul campo e soprattutto dai suoi discorsi pubblici le permettono di arrivare a generazioni che non l’hanno sentita parlare né l’hanno mai vista nelle poche apparizioni televisive, nell’epoca in cui i suoi libri scalavano le vette della classifica del “New York Times”. Fra gli argomenti trattati spiccano l’impegno per la tutela della fauna selvatica, l’appassionato interesse per gli uccelli, le angosce dell’èra atomica... Preoccupata per la riduzione delle spiagge americane, Carson raccomandava che alcune di esse fossero tenute al riparo dalle attività umane... La donna, la scienziata, la riformatrice e soprattutto la scrittrice che apprezziamo in questa raccolta combinava con eleganza scienza ed emozione, ragione e umanità. Una favola per il futuro riconosce a Rachel Carson una voce nuova e più completa a sostegno della natura. Una voce poliedrica e senza tempo.