Prefazione di Francesco De Core
La scelta dei compagni come risposta al nichilismo di massa, la chiamata all’azione secondo Ignazio Silone
Abruzzese, sopravvissuto al terremoto del 1915, Silone fu accolto a Roma da don Orione, e conobbe molti militanti socialisti diventando, nel 1921, uno dei fondatori del Partito comunista italiano.
Dal comunismo si staccò nel 1930, avendone visto e combattuto la deriva autoritaria quand’era esule in Svizzera, dove pubblicò in quell’anno con il nome che si era scelto nella clandestinità il romanzo Fontamara, che narrava le condizioni di vita dei suoi contadini e la loro sete di riscatto, un romanzo amato da lettori di mezzo mondo.
In Uscita di sicurezza (1965) denunciò il tradimento sovietico e lo stalinismo.
In La scelta dei compagni (1954) affronta il “nichilismo di massa”, l’accettazione del mondo così come viene, senza pensare a dove ci sta portando.