Berlino, 2001. Un uomo, spacciandosi per giornalista del Corriere della Sera, entra nella stanza d’albergo dove alloggia un anziano industriale tedesco, Hans Meyer. Quando ne esce, poco dopo, si lascia alle spalle un cadavere orrendamente mutilato, con una violenza che, una volta scoperta, precipiterà l’intero paese nell’orrore. In tasca l’omicida ha un documento d’identità che lo identifica come Fabrizio Collini, immigrato italiano, operaio in pensione, incensurato. Perché abbia commesso quel delitto, nessuno lo sa. Collini si rifiuta di rispondere a qualsiasi domanda sui suoi moventi ma, d’altra parte, nemmeno si sottrae all’arresto. Tocca cosí al suo avvocato, il giovane e inesperto Caspar Leinen, provare a sciogliere il nodo di questo caso, accettato prima di sapere che la vittima era il nonno di un suo carissimo amico d’infanzia nonché di Johanna, la donna di cui da sempre è innamorato. Occorreranno tutta la sua costanza e la sua abilità per far emergere il segreto nascosto nel passato di Collini, e il dibattimento che ne seguirà metterà i protagonisti, cosí come i lettori, di fronte ai labili confini di verità e giustizia. Romanzo che ha reso Ferdinand von Schirach uno degli autori tedeschi contemporanei piú letti nel mondo, Il caso Collini è un legal thriller scritto in uno stile secco e misurato, che affronta con intensità temi che diverranno capitali nell’opera dello scrittore: colpa, coscienza, delitto, responsabilità e infine il passato: una storia con cui non abbiamo ancora finito di fare i conti. «Il romanzo d’esordio del penalista Ferdinand von Schirach è una narrazione appassionante, scritta in uno stile asciutto ed essenziale, dove si parla di individui, storia, destini, silenzi, valori attraverso la vicenda giudiziaria e la ricostruzione delle motivazioni della tragedia». L’indice dei libri del mese «Ogni volta rimango meravigliato di fronte al dono di Ferdinand von Schirach: riesce a cogliere il contraddittorio nello spazio piú ristretto, sa disegnare il grande spazio emotivo in poche parole. Mi commuove fino alle lacrime questa combinazione di precisione senza sentimentalismi e di meravigliosa empatia che rende i suoi testi ineguagliabili». Michael Haneke «I bei libri di von Schirach rappresentano quello che, con una definizione troppo frivola per il suo caso, potremmo chiamare il suo violon d’Ingres: una prosa contenuta, asciutta, ellittica». la Repubblica