Le ventidue lettere scritte da van Gogh all'amico pittore Émile Bernard tra il 1888 e il 1889 sono un dialogo aperto e disteso sui massimi temi dell'arte. L'arte come vita: le difficoltà del mestiere, la miopia del mercato, le tentazioni delle grandi città. L'arte come tradizione: la folgorante sicurezza di Rembrandt, l'umile realtà di Millet, la sacralità esplosa di Delacroix. L'arte come scelta sociale: un modo di esserci, di essere uomo del proprio tempo, fino alle soglie dell'utopia. Le lettere vengono qui proposte in una nuova traduzione, che restituisce il ritmo barbaro, l'immediatezza del parlato, le invenzioni sintattiche e ortografiche del francese di van Gogh, spesso modulato sulla lingua olandese materna. Completa il volume un ricchissimo apparato di note a cura di Maria Mimita Lamberti, che contestualizzano, circoscrivono, restituiscono spessore storico a una figura ormai leggendaria.