«A un giovane che affrontasse per la prima volta questo libro, si potrebbe forse dire: Leggi anzitutto Una disperata vitalità, e se da quel magma non ti senti alla fine stordito ed escluso, se riesci a cogliere il messaggio di angoscia ma anche di “disperata vitalità”, appunto, che ne promana, allora potrai affrontare anche il resto, con la pazienza e la tenacia necessaria per accettarlo e capirlo; per rifiutarlo, anche, ma dopo averlo capito e dopo aver capito perché, nell’Italia del boom economico, ci si potesse sentire come “un gatto bruciato vivo”, come “un serpe ridotto a poltiglia di sangue”: e non solo per disposizione e situazione esclusivamente personali» (dalla Prefazione di Edoardo Esposito).