«Un libro per adulti? Per giovani? Per giovanissimi? I romanzi di Walter Moers scavalcano questi interrogativi: i loro destinatari sono coloro che al leggere chiedono la felicità» - QUIRINO PRINCIPE Se Mefistofele si trasferisse a Zamonia, lì, tra pellestrelli e uova ponzanti, scarpolufi saccenti e shockkie innamorate, fantasmi cotti e mummie ciclopiche, lupi fogliosi e vedove candide, quasi sicuramente assumerebbe le sembianze di Succubio Malfrosto, l’accalappiastreghe municipale. E il sinistro figuro, eccellente alchimista e signore incontrastato della desolata città di Sledwaya, dove “chi è malato è sano e chi è cattivo è buono”, forse cercherebbe di prendere per la gola Eco, novello Faust, cratto talentuoso ma sul punto di morir di stenti, promettendo al suo palato i paradisi dell’arte culinaria, in cambio, semplicemente, del suo... grasso. Un altro capolavoro di Walter Moers magistralmente in equilibrio tra il brivido e la risata, tra l’orrido e il ridicolo, fra lo schifoso iperbolico e il grottesco, tra la citazione colta e la demenzialità più sublime.